Buon Capodanno

Sarà che io la odio questa festa. Non solo ora che sono vecchia. L’ho sempre detestata. Il doversi divertire a tutti i costi mi da ai nervi. Se mi forzi mica ci riesco! Figurati poi se mi devo sciroppare km e km di traffico fino al tanto agognato ritrovo per i festeggiamenti e cercare un parcheggio alla ben e meglio per non rischiare di brindare in macchina! Mai che ci fosse una festa sotto casa, una di quelle che non scendi in ciabatte solo per quel rimasuglio di decenza che la senilità non ti ha ancora tolto. Invece ti devi inguainare nel must look dell’anno. Per il 2015 ad esempio è oro o nero. Ossia, vista la mia fisicità prorompente, posso scegliere se sembrare un candelabro antico o un guerriero ninja in missione. E magari ritrovarmi a festeggiare con tanti sconosciuti candelabri, ferrero rocher, ninja, becchini e qualche odiosa Eva Kant. Si sa le strafighe esistono, facciamocene una ragione. Prima smettiamo di farci rodere dall’invidia, prima diciamo addio allo psicologo, che per inciso il 31 starà a Mauritius all inclusive a spese nostre libero e beato. Mentre noi sentiremo la sua mancanza alla prima crisi di nervi per il tacco 12, altro must del look perfetto per sembrare una diva da red carpet (ma perché???). Per il freddo perché le calze, per qualche strana ragione che ignoro, non vanno più di moda e via a gambe cianotiche e broncopolmoniti varie. Per lui che non ci caga, come se a capodanno dovesse pagare gli altri 364 giorni in cui ci ha ignorato. Per il ritorno dei morti viventi, quelli che si fanno sentire solo alle feste comandate, sempre via what’s up, sempre con lo stesso messaggio di gruppo “auguri a te e ai tuoi cari”, manca solo baci ai pupi e lo squallore è completo! Per quello uscito da un cinepanettone che continua a strombazzare e ancheggiare come una brutta imitazione di De Sica, Christian ovviamente, fosse mai che aspirino a Vittorio, troppa grazia! Per la finta bionda che non smette di starnazzare come un’oca in agonia. O più banalmente, come nel mio caso, perché questa dannata mezzanotte non arriva mai e io ho già sonno, anzi ho sonno da sempre. L’anno prossimo festeggio con un fuso orario diverso e tanti saluti! Tutto ciò facendo finta non dico di divertirci ma quantomeno di non annoiarci sorridendo a destra e a manca. E nel frattempo elaborando i nuovi propositi per l’anno nuovo. Che nuovi non sono mai. Io riciclo e disattendo gli stessi almeno dal 1998! Così come uguale è l’oroscopo, da sempre. Ogni sacrosanto anno nuovo le mie fatiche lavorative verranno riconosciute e premiate.  A quest’ora dovrei essere a capo della Fiat, che quando hanno mandato via Montezemolo quasi quasi ci ho creduto. Invece nulla, neanche un contrattucolo indeterminato, determinato, a scadenza, fa’ un po’te … Nemmeno a dire che possiamo affogare le nostre frustrazioni mangiando, tra il vestito stretto e il buffet preso d’assalto come se stesse arrivando una guerra civile il cibo non lo vedremo nemmeno. Perché si sa quando si tratta di mangiare non c’è ceto sociale che tenga. Ci rimane l’alcol … un tempo forse! Ora l’idea di festeggiare il nuovo anno vomitando mi fa orrore! Lo stesso orrore che mi fanno le feste, i veglioni, i party esclusivi e compagnia cantando. Negli anni 80 forse andavano bene, nella famosa Milano da bere. Sarà che io sono a Roma e qui si sono già bevuti e mangiati tutto da tempo!


Finale sentimentale (qui abbiate comprensione perché non fa per me): io la penso così, ma a tutti quelli che invece coraggiosamente questa notte vogliono “ribaltarsi” senza ritegno auguro un divertimento sfrenato. A tutti indistintamente invece un 2016 proprio come lo desiderate. Che mi pare il mimino, vista la pazienza che avete nel leggermi!

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