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Visualizzazione dei post da 2011

Vita di coppia

“ Amore guarda che è comprato oggi?” Trotterella tuonante aprendomi la porta, prendendomi per mano e portandomi di corsa verso la stanza da letto. “Mmmh … si tromba” Scusate ma ad un uomo è il primo pensiero che viene in mente…sempre. “Quanto sei scemo”   fa lei   “ Dai indovina!”   e prende una scatola adagiata sul letto , “Non sei curioso?” No, adesso che non si tromba m’è passata ogni eccitazione e poi già lo vedo dalla scatola che non è niente di buono. “Ti do un aiutino. E’ quella cosa meravigliosa che abbiamo visto l’altro giorno insieme” Capirai, chissà quale sarà delle 700 cose inutili per cui ha sospirato ( appannando la vetrina come un cagnolino che vede un pezzo di carne dopo anni di digiuno) “Vabbè…uffa è lei” Apre la scatola con gli occhi sgranati e un sorriso mai visto prima (e quando dico mai purtroppo è mai) e tira fuori una borsa enorme, molto simile ad un’altra che già ha in realtà, anzi ricordo che era proprio per questo c

A spasso col cane

“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” La guardo incredula…è lì sul mio letto…distrutta…inerme !!! Mi avvicino e la prendo in braccio come il primo giorno che l’ho vista… la stringo come fosse un piccolino appena nato... “E no…cazzo!!!”   E’ umidiccia…l’annuso…la butto sul letto “E che schifo però…Io la uccido … giuro stavolta la uccido” Comincio a girare come una pazza per la stanza…urlando improperi, in maniera convinta e plateale, come se davvero qualcuno fosse lì ad ascoltarmi e si unisca al mio dramma. “Non è possibile…non è possibile…non ci si crede” Sento tutto il sangue del mio corpo affluire alle tempie…oddio adesso mi esplode la testa…lo so … me lo sento! “Ma che ti urli?… Ti si sente dall’androne, sei impazzita?” Mi si para davanti con quel faccino innocente…come se non avesse fatto nulla…con l’omicida che le gironzola ai piedi (sì è un omicida, non ci sono altri termini per definire quell’ammasso di peli). “Impazzita?… ma ti rendi conto di quello che ha fatto?” G

Dovevi tenerlo segreto!!!

“Dovevi tenerlo segreto!” “Segreto…ma come ormai l’ho detto a mia sorella, alla Lucy, a tutte le amiche e a lui… e poi l’ho postato anche su facebook…” “Ecco brava…anche su facebook..” “Vabbè dai l’euforia del momento…avevo fatto qualcosa di nuovo …  lo sai che appena succede qualcosa ho bisogno di dirlo a qualcuno! Ma poi scusa perché segreto? Non ha senso … tanto lo possono leggere tutti!” “Beh tesoro un conto è tutti, tutti mica sanno chi sei … ma loro … vedrai adesso” “Ma Vedrai adesso che? Che vuoi che gliene importi” “Lo dici tu … ti chiederanno ma di che parla … perché hai scritto questo … perché non parli di quest’altro … ma davvero ci sei rimasta male per quella barbie che ti ho distrutto nell’83 … non sapevo che ti fossi offesa per l’altro giorno ... mamma mia quanto sei esagerata ancora te lo ricordi (e me lo rinfacci … fai finta di nulla ma appena puoi lo spiattelli lì di fronte a tutti) … ma perché hai scritto che facevi la spesa e poi non l’hai

"Amore ma perchè l'hai chiamato così?"

“Amore ma perché l’hai chiamato così?”   “Boh… che ne so ... forse i love shopping…i love coffeeing…”. Poi ci ho pensato. L’ho chiamato così, giri di parole e libri a parte, semplicemente perché mi piace prendere il caffè, da sola o con gli amici. Lo trovo un momento di affetto, condivisione, coccola, quiete… (anche da sola, caffè e sigaretta…pronta per ripartire) . Se ci si pensa quante storie d’amore, di amicizia, quante collaborazioni sono nate attorno ad un caffè (sì è vero non sempre finiscono bene ma è l’atmosfera dell’inizio che si deve ricordare!). Io senza il caffè alla mattina sono nulla, un’ameba che vaga in stato confusionale, non riconosco nemmeno i parenti e soprattutto ringhio. Non è che poi passi subito lo stato di torpore (diciamo che mi “sveglio” intorno alle 10 e magari sono in giro da un pezzo!!!) però almeno smetto di ringhiare (e vabbè ringhio …  ma di meno, tanto poi salgo in macchina per un ‘ora/ ora e mezza e non do fastidio a nessuno!). Addirittura per

A noi il camice ci fa male...

…. E’la chiosa di un messaggio che mi ha mandato un’amica medico (ma anche mamma, anzi mamma bis, moglie, esperta in comunicazione di eventi, ex modella e blogger, se ho dimenticato qualcosa chiedo venia, una super girl come tutte noi, insomma, donne reali, incastrate più o meno piacevolmente in mille ruoli) dopo aver letto il blog . Forse è vero che dopo tanto tempo passato a studiare, ad ascoltare, vedere e anche sentire a volte le sofferenze dei pazienti (ma vale per ogni tipo di lavoro) si ha bisogno di un po’di leggerezza e di comunicare attraverso i modi più disparati le proprie di lamentele, riflessioni, sofferenze, stati d’animo belli e meno belli. Insomma è come se dopo essersi caricati e riempiti del mondo degli altri si avesse bisogno di crearsene un altro di mondo, parallelo,  in cui il protagonista sei solo tu almeno per il tempo di scrivere (o dipingere, cucinare, suonare, ecc). Anche perché non succede mai … c’è sempre qualcuno o qualcosa che viene prima di te: il l

i love shopping...ops coffeeing!!!!

Non so perché sia nata questa idea. Stavo leggendo l’ennesimo libro di Sophie Kinsella, immedesimandomi come al solito nelle sue eroine. Ragazze comuni (?), come noi, (?) che però vivono a New York, Londra o in altri posti fichissimi e che immancabilmente inciampano per caso nel principe azzurro. (beh come noi forse proprio no!). Non quello classico però, con cavallo bianco, di nobili natali, che salva la popolana solo perché incantato dalla sua bellezza e poi la mantiene. Al giorno d’oggi sarebbe degradante. E poi la poverina potrebbe scatenare le ire di qualche collettivo femminista o dovergli essere grata a vita sopportando ogni piccolo e grande sopruso. Ma un principe moderno, che sì si innamora di lei, però non perché immensamente affascinante, magra, tonica, scolpita, dai capelli splendenti, gli occhi luccicanti, le labbra carnose (anche in questo sono proprio tutte come noi!).  No, lui a questo non da importanza, nemmeno lo nota quasi. Piuttosto scopre in lei delle potenzi