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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

PAZIENTI IMPAZIENTI CAP VI

L’ALLERGICA AL MONDO INTERO E’ allergica a tutto (solitamente ahimè è donna!), non prende antinfiammatori, antipiretici, non può fare nemmeno l’aerosol. Ma guarda caso viene proprio perché ha la bronchite e io faccio sempre il medico e non il santone. Si va bene che esiste l’omeopatia … ma suvvia qualcosa di farmacologico questa se lo merita e poi tanto non tollera nemmeno il propoli, figuriamoci! Ma non c’è verso. Quello no, quell’altro pure, quell’ altro ancora non se lo ricorda ma nel dubbio meglio di no … men che meno il cortisone … per lei è veleno! Così dopo mezz’ora di agonia inutile (la mia) e dopo aver creato una fila indescrivibile in sala d’attesa, aver fatto arrabbiare tutti i “miei” vecchietti (che poi sempre io mi sento! ) per essergli passata davanti  in virtù della sua indifferibile urgenza … se ne va. Non prima però di essersi auto prescritta  un antibiotico inefficace e inappropriato, ma che ha scelto lei quindi non le farà allergia! Tanto la segretaria è amica sua

BINARIO 9 E 3/4

  Bastano 3 gradini di accesso al vagone e senza nessun bisogno di riti o formule magiche si viene inghiottiti da un regno fatato … il fantastico mondo dei viaggiatori! Per affari, affetto, salute, svago … erranti occasionali o abituati abitudinari pendolari. Molti simili nelle loro nevrosi … altri diversi … originali … ma ognuno con le proprie caratteristiche. C’è l’uomo d’affari … lo si riconosce subito. E’ quello già in sofferenza appena salito (solitamente prende l’aereo lui … ma oggi sfiga ha voluto che si deve mischiare a noi loschi figuri!), contemporaneamente e costantemente connesso con iphone, ipad, black berry e qualsiasi altra diavoleria che non gli faccia sprecare istanti preziosi!! Che tanto tesoro mio anche se non li sprechi … è indubbio che riuscirai a goderteli … fidati … lo stress uccide più delle armi! E poi oltretutto trasmetti un’ansia micidiale anche a me … dovrebbero scrivertelo addosso come sui pacchetti di sigarette “nuoce gravemente alla salute … tua e di chi

PAZIENTI IMPAZIENTI CAP V IL CASO UMANO DEL VENERDI’

Chiamato così perché è così sfigato e cagionevole di salute poveretto da impietosire chiunque (quasi chiunque!). Sì perché ha la disgrazia di ammalarsi sempre prima del week end, tra il giovedì pomeriggio (momento in cui arrivano le prime avvisaglie e le prime telefonate) e il venerdì mattina (i rari più resistenti al dolore … o alla vergogna!). Solitamente nel periodo primaverile, invece di godersi le belle giornate assolate che Roma ci offre. Ma ancor più spesso, purtroppo per lui, in estate o sotto Natale. Così da rovinarsi sempre le ferie che, complice la sua salute scadente non può prendere mai (ne ha accumulate così tante ormai da poter andare in pensione ora, Fornero permettendo!) … e come farebbe poi? … è sempre in malattia lo sventurato! La triste scena si ripete immutata di volta in volta. Il malato del week end telefona, sta così male che a studio non può venire, o non ce la fa nemmeno a reggere il telefono (o la recita fate un po’voi!) e fa chiamare l’immancabile mamma. Ch

L’ACCOLLO

Chiamasi accollo essere umano (o quasi), di genere maschile o femminile, che tende ad appiccicarsi letteralmente a chiunque gli capiti a tiro. O meglio a chiunque dimostri un livello di gentilezza ed educazione pari al minimo sindacale, ma sufficiente per commettere il primo grave errore: non mandarlo subito a cagare! Ricordate: a volte ad essere troppo civili ci si rimette! L’accollo però vi inganna. Si presenta come persona lieta (simpatica non direi … avrebbe amici … non ostaggi), garbata, accondiscendente forse troppo, ma ciò non vi sconvolge, in fondo perché non dovrebbe esserlo, siete così adorabili! Ricordate anche questo: altre volte invece ci si rimette ad essere troppo convinti delle proprie immense ed ineguagliabili qualità. La “luna di miele” con la bertuccia appiccicosa però durerà solo pochi istanti. Ben presto infatti la sua presenza o meglio onnipresenza diventerà insopportabile. Ai migliori della specie basterà il tempo di una serata, quella della vostra vita, o megli

PAZIENTI IMPAZIENTI CAP IV

L’ ESAMINATORE Lo chiamo così quello che secondo me viene solo a vedere se sono preparata. Ha lo sguardo di sfida fin dalla porta, come a dire “ questa che ne sa … mo la frego io” . Manca solo il pulsantone e le cuffie e lo scambierei per il compianto Mike Bongiorno! Non ha nulla in realtà oppure mi racconta quello che ha … velatamente … senza finire le frasi aspettando che le termini io, nel modo sbagliato ovviamente, facendo anche domande di medicina, le più astruse, di cui conosce le risposte perché le ha già avute da altri (chissà quanti ne ha torturati!) . Appena apro bocca cerca di mettermi in difficoltà, tirando fuori sindromi che secondo lui non conosco e sbagliando apposta i nomi dei medicinali che prende per vedere come li scrivo in cartella. Guarda persino come scrivo il suo indirizzo … vive una strada intitolata ad un notissimo scrittore straniero … e certo perché io le superiori non le ho fatte mica! Direttamente laureata senza passare per il via! Ammesso che creda

AUTOTROMBATORE

Dicesi Autotrombatore essere di sesso maschile che non si invaghisce di voi (né di nessuna altra donna) ma del fatto che voi siete cotte di lui o potreste esserlo. Molto simile al prototipo Narciso si discosta da quest’ultimo per una caratteristica fondamentale. L’appagamento totale, il piacere immenso, la goduria fisica, frutto di vero e proprio autoerotismo virtuale (solo? Bah?), che ricava non tanto dall’amarsi sopra ogni cosa, ma dall’ammirazione, abilmente provocata, che riscuote dal mondo femminile e non solo. Sì perché a lui interessa solo ed esclusivamente piacere. Sempre, comunque, a chiunque, indipendentemente dal sesso, dall’età e dall’effettiva attrazione che può provare verso tale componente della sua platea adorante. Il più delle volte poi quest’ orda di fans esiste solo nella sua mente … un po’come l’amico immaginario … solo che lui ne ha un milione e tutti innamorati di lui! Lo si riconosce facilmente perché a differenza di molti altri prototipi maschili bello lo è …

DEA DELLA FORTUNA

Dicesi Dea della fortuna donna dotata di incredibile bellezza naturale regalatale da una sorte straordinariamente favorevole. O almeno così va professando ai quattro venti! Lei infatti non segue nessuna dieta in particolare, mangia come un camionista ma è fortunata … ha un metabolismo veloce. Che più che veloce è fulmineo … come brucia i grassi lei nemmeno i cocainomani più ostinati! E pensare che milioni di fessi a dieta ci stanno da una vita solo per essere presentabili … A saperlo prima che bastava un talismano portafortuna andavano davvero da Famoso Jole a farsi fregare i soldi mica dal dietologo! Figurarsi poi se la sfacciata valchiria va in palestra a sudare come tutti noi, comuni sfigati!!! Sapete come si tiene in forma? Lavora tanto! E certo … non lo sapete che le operaie, quelle che davvero si fanno il mazzo per 8 ore in posti malsani con dei turni allucinanti sono tutte strafighissime? Anzi le volevano in blocco a Miss Mondo … ma loro no … hanno preferito stare lì … inchiod

L'UOMO COBRA

“Il cobra non è un serpente ma un pensiero frequente che diventa indecente …”   No purtroppo non vi parlerò di niente di così pruriginoso. L’oggetto della trattazione odierna ahimè è tutto tranne questo. Dicesi uomo cobra colui che quando avverte anche solo il profumo di un soggetto femminile gonfia a più non posso il torace, assumendo così le forme del cobra pronto all’attacco (o credendo di assumerle) . Purtroppo però con l’omonimo serpente ha in comune solo questo. Infatti non è astuto, né furbo, né affascinante, né pericoloso (si sgama subito e ne uscite indenni nella maggior parte dei casi), tantomeno letale (al limite vi può solo far morir dal ridere) e nemmeno così raro da incontrare. Più che l’estinzione infatti la sua specie rischia l’esplosione demografica. Costui non è necessariamente aitante (molti il torace … provano … provano ma che voi gonfià?) né necessariamente brutto (ma devi essere molto lontano dal prototipo cesso per smettere di sbellicarmi!). A volte, rare,

PAZIENTI IMPAZIENTI cap III IL SANO IMMAGINARIO

p.s. dedicato   con particolare affetto a tutti i medici!!! Paziente caratterizzato dalla sua encomiabile capacità di affrontare la vita in maniera ottimista, vedendo sempre il bicchiere mezzo pieno anche se è rimasta solo una piccola gocciolina, senza mai piangersi addosso e ritenendo tutto ciò che gli accade “normale”. Ma è proprio questo che diventa un problema … la sua straordinaria (nel senso letterale del termine) concezione della normalità! Perché ogni visita dura il doppio delle altre e le cartelle sono piene di asterischi, frecce, cancellature e strani segni incomprensibili anche a chi li ha scritti. Solitamente funziona così.   “I suoi familiari hanno o hanno mai avuto qualche malattia?”   “No no … ah si mia suocera poveretta…” . Perfetto … iniziamo bene … subito bloccato … tua suocera … non è una consanguinea, quindi con tutto il rispetto per la Signora, chissenefrega!!! Ora ti spiego. Se ti si porge questa domanda non è per educazione, per conversare, per rompere il

LA FEMMINA IRRIDUCIBILE

Dicesi Femmina Irriducibile sottotipo di donna che ostenta costantemente la propria (presunta) femminilità. Diversa da chi femminile lo è di suo, quella purtroppo per noi altre è sexy a prescindere … anche struccata, in tuta, spettinata, ferma immobile su una sedia!!! (che rabbia!!!) Costei invece non lo è ma è convinta di esserlo rivelando già così un’intelligenza inferiore a quella di una scimmia decorticata. Indipendentemente dall’età anagrafica si sente sempre una pin up ventenne, sensuale e appetibile e come tale si concia e comporta. Trucco, parrucco, abbigliamento e movenze da pornodiva, che spesso più che l’effetto eccitante sperato, provocano ilarità, pena o rabbia verso cotanta stupidità estrema. Nonché l’attenzione di tutta la redazione di Voyager per riuscire a svelare il mistero di come riesca a non crearsi lesioni muscolari multiple stando perennemente con la schiena inarcata, il culo a pizzo, la pancia in dentro e il petto in fuori.  Mangiatrice di uomini, vera o

L'UOMO ATREJU

N.d.r. Ringrazio per la fitta documentazione ogni cara amica o chi dopo qualche goccetto di troppo lo è diventata e il web. Primo tra tutti l’immancabile forum al femminile … fucina di talenti letterari nascosti e spunto fondamentale per la scrittura di questo post. Ringrazio inoltre il caro Mr Seduzione, altro spunto impagabile, andatelo a cercare su internet, per farvi due risate però. Mi raccomando cari uomini non credete a una parola di quello che scrive, per favore, né credete alle varie riviste scientifiche del settore tipo cioè, top girl e similari e men che meno alla vostra cineteca porno! Ah dimenticavo, non date retta nemmeno a quello che scrivo io. Ogni donna è un mondo meravigliosamente a sé! Dicesi uomo Atreju colui che supera il minutaggio limite consentito per un amplesso medio - buono (dell’eccellente non parlo, troppo di nicchia!), trasformandolo inutilmente in una storia infinita. Che detto così suona pure bene … ma aspettate e vedrete. O meglio aspettate … perch

PAZIENTI IMPAZIENTI cap 2 IL MORIBONDO IMMAGINARIO

Dicesi moribondo perchè malato sarebbe troppo riduttivo! Il soggetto in questione è caratterizzato dal fatto di essere letteralmente in fin di vita ai suoi occhi (solo ai suoi) ma presenta sfaccettature diverse a seconda del sesso. MORIBONDO IMMAGINARIO UOMO Indipendentemente dall’età, vive ancora con mamma e da lei è soggiogato “mamma dice … mamma si è ricordata … me l’ha consigliato mamma”. In alcuni casi, più rari, invece è sposato, ma i pantaloni comunque non li porta lui a casa e quindi “mia moglie pensa … me lo ha detto pure mia moglie … il dottore di mia moglie”. Costui, bianco straccio in volto, entra in preda ad una crisi di ansia per ogni singola macchietta sulla cute ( più spesso visibile solo a lui, altre volte ad un microscopio della Nasa forse) , ogni colpo di tosse, mal di gola ( se ha la febbre non viene nemmeno a studio, chiama dal letto di morte ... o fa chiamare la mamma!) e asterisco sul foglio di eventuali esami del sangue portati in visione. Quest’ultimi

PAZIENTI IMPAZIENTI

PAZIENTI IMPAZIENTI E’ un lavoro fantastico, ma spesso frustrante quello del medico. Almeno per chi è  “free lands” (vedi precario/a partita IVA, ma fa tristezza quindi uso un altro termine) , viaggiatore (si sciroppa 100km al giorno tra i diversi posti di lavoro, quindi anche in questo caso mistifico la realtà!), giovane ( almeno in apparenza!) in una società in cui il medico per antonomasia è ancora un professorone, di mezza età, con tre segretarie, studio tappezzato di attestati incorniciati d’oro alle pareti (che si possono anche falsificare, come le cronache ci insegnano) ,  poltrone in pelle (umana) e scrivania in mogano. Però quando meno te lo aspetti ti regala soddisfazioni uniche. Non parlo di riconoscenza, vite salvate e altri mille encomiabili gesti, ma dei pazienti (veri o affiliati, come parenti, amici, amici di amici!). Non voglio annoiarvi e né sfruttare le sofferenze degli altri. A questo ci pensano già migliaia di programmi televisivi. Voglio parlarvi di quei fa

IL FICO INUTILE

Versione maschile della figa di legno. Dicesi figo inutile colui che, baciato dalla fortuna, si presenta di una bellezza indescrivibile, ma priva di qualunque caratteristica che sia almeno parente lontana della sensualità o che lo possa rendere interessante agli occhi di un essere pensante. La sua funzione sociale è quella di una statua antica, marmorea, perfetta nella proporzioni, ma non altrettanto espressiva.  Al pari del suo alter ego donna lui non parla, non ride, non fuma, non beve, non scherza, non lascia trasparire la benché minima emozione. Però interagisce con l’universo circostante, solo con la metà maschile, al punto di suscitare in voi qualche sospetto sulla sua inclinazione sessuale. Ma si sa, noi donne se ci piace qualcosa o qualcuno chiudiamo gli occhi e andiamo avanti per la nostra strada. Soprattutto ci convinciamo che le nostre scelte siano supportate da quelle che noi chiamiamo ragioni valide … in realtà squallidi tentativi di crearci degli alibi! Così lui non è

FIGA DI LEGNO

Dicesi figa di legno ragazza molto bella esteticamente, ma leggermente trattenuta a livello caratteriale. Facilmente riconoscibile in ogni contesto sociale per la sua funzione esclusivamente ornamentale, pari a quella di una pianta da appartamento, della quale spesso assume anche l’espressione. Il soggetto in questione si caratterizza infatti per il volto completamente amimico e la non responsività a nessun tipo di stimolo, esterno o interno che sia. Non parla, non ride, né accenna timidi sorrisi, non mangia, non beve, non fuma, non scherza, non fa battute, non balla, non interagisce con il mondo che la circonda in nessun modo. Nei momenti di euforia estrema si limita a far comprendere che è viva, anche se tutto depone per l’ipotesi contraria, sbattendo le palpebre, alzando un sopracciglio, o scoprendo leggermente i denti e accennando quello che potrebbe essere il tentativo di un sorriso, ma di una persona in preda ad una paralisi facciale. Inspiegabilmente però attrae l’attenzio