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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

LA PIAGNONA

Termine utilizzato nella tradizione popolare per descrivere donna devota (vera o presunta) chiamata (letteralmente assoldata ) per piangere ai funerali. Nell’ assurda convinzione che più persone si dannano l’anima per il “caro estinto” più questo deve essere stato proprio una brava persona. Sono passati decenni ma questa figura esiste ancora. Ovviamente si è modificata per restare al passo con i tempi. A differenza dell’omologa di prima non piange solo ai funerali, ma dovunque, comunque, sempre, di qualsiasi argomento si stia trattano. E non per la dipartita di qualcuno ma per autocompiacimento o sadismo. Ma quel che peggio non aspetta più di essere chiamata. Arriva spontaneamente, sempre a domicilio (il vostro), senza che voi vi siate mai sognato di chiederglielo. Così desiderosa di spargere lacrime che nonostante i tempi di crisi adesso piange gratis, non ce nemmeno bisogno che sborsiate un euro! Se non quelli per lo psichiatra che poi si dovrà prendere cura di voi. A lei ( o lui,

LA ROMPICOGLIONI

Come si evince dal titolo, ahimè, è un prototipo tutto al femminile. Non che non ce ne siano di uomini altrettanto “fastidiosi” diciamo, vedi il leggendario Furio, ma per fortuna sono più rari ( anche se laddove manca la quantità la fa da padrone la qualità ergo pochi ma realmente intollerabili!). Sarà perché i maschi hanno la tendenza in generale a parlare di meno del gentil sesso o perché hanno menti più “semplici” o quel che volete, fatto sta che se ci pensate bene è proprio così.    Giovane, vecchia, bella, brutta, single, fidanzata, moglie, madre, nonna, non fa differenza. E’ la donna storicamente, ancestralmente quasi, ad essere votata alla frantumazione dei marroni altrui. Che non me ne vogliano le mie lettrici ma purtroppo è di rompicoglioni donne che il mondo è pieno. Ne trovate una ad ogni angolo. Se non ve ne accorgete provate a guardarvi attorno. Quando vedete uno o più persone con gli occhi fuori dalle orbite, con l’espressione tristemente rassegnata, in stato confusion