PAZIENTI IMPAZIENTI

PAZIENTI IMPAZIENTI
E’ un lavoro fantastico, ma spesso frustrante quello del medico. Almeno per chi è  “free lands” (vedi precario/a partita IVA, ma fa tristezza quindi uso un altro termine), viaggiatore (si sciroppa 100km al giorno tra i diversi posti di lavoro, quindi anche in questo caso mistifico la realtà!), giovane (almeno in apparenza!) in una società in cui il medico per antonomasia è ancora un professorone, di mezza età, con tre segretarie, studio tappezzato di attestati incorniciati d’oro alle pareti (che si possono anche falsificare, come le cronache ci insegnano),  poltrone in pelle (umana) e scrivania in mogano. Però quando meno te lo aspetti ti regala soddisfazioni uniche. Non parlo di riconoscenza, vite salvate e altri mille encomiabili gesti, ma dei pazienti (veri o affiliati, come parenti, amici, amici di amici!). Non voglio annoiarvi e né sfruttare le sofferenze degli altri. A questo ci pensano già migliaia di programmi televisivi. Voglio parlarvi di quei fantastici esemplari che vi rallegrano le giornate con la loro pura inconsapevole comicità. Non per prenderli in giro, ma per vera riconoscenza, senza di loro questo lavoro (ogni lavoro credo) non sarebbe lo stesso. Tranquilli … lo farò a rate perché ho tanto di quel materiale da inchiodarvi al pc per giorni. Ormai li riconosco da come imboccano l’entrata e posso dividerli per prototipi. Iniziamo con:

LO STORPIATORE SENZA RITEGNO

Colui che riesce a sbagliare o meglio a storpiare ogni termine, anche il più semplice, che abbia attinenza con la medicina, senza il minimo pudore. Al punto che non ne posso più della carota(1), del toppler o topless (2), del radar (3), della scintografia (4), dei triglicemini (5), dello stand (6), del pass (7), del tunnel carpiato (8), dell’ixs (9), dell’ago a spirale (10) e così via. Anche perché spesso questi linguisti pare lo facciano apposta, pure con un certo cipiglio e se li correggi non ti danno retta, vanno avanti storpiando tutto, malattie, farmaci, parti anatomiche, senza ritegno, sperticandosi anche in quelli più difficili. Ai voglia a dire “me lo spieghi a parole sue”, “non si vergogni è normale che certi nomi lei non li sappia” non c’è verso. All’inizio andavo letteralmente fuori di testa. Se io non uso termini che non conosco, così a caso, solo per fa vedere che ne so, perché dovrebbero farlo gli altri? Ma l’ultimo genio che ho incontrato mi ha fatto riappacificare con tutta la categoria! Lo strano figuro, stile Mimmo di Bianco Rosso e Verdone, mi parlava di una sua presunta malattia prendendola alla larga. E’ partito da lontano come al solito, perché tutto ciò che è vicino al culo pare sia volgare. Non hanno il minimo riserbo nel raccontarti per filo e per segno, con estrema dovizia di particolari, ogni loro vomitata, scatarrata o pustola, ma il culo è tabù. Fino al punto che emorroidi, l’unico reale termine medico che riescono a pronunciare, lo dicono chiedendo scusa o “con rispetto parlando” come fosse una parolaccia!
“Sa ho un problema intestinale” Vado per esclusione, come al solito. Non era una banale colite, né una celiachia, un morbo di chron, ecc. Vedendomi attonita “Dottorè (no tranquilli … è normale, anzi è già tanto … meglio dei vari “signora” “signorina” “senti” “scusa” ecc) nun me lo ricordo che m’hanno pronosticato.” Vabbè si sarà sbagliato … Sicuro che non è nulla di grave stia tranquillo … me lo spieghi pure in maniera semplice … poi capisco io, non si preoccupi” Ormai parlo ogni lingua e dialetto, anche quelli più remoti! Ogni visita è una Babele! “No Dottorè, nun se preoccupi, non è grave … ma non me lo ricordo che m’hanno pronosticato … scusi sa … è che me coglie impreparato”. Impreparato … ma l’intestino è il tuo … chi lo deve sapere che hai? E alza gli occhi al cielo proprio come nel film … voglio morire dal ridere, ma non posso. Poi s’illumina. “Ah ecco … che m’hanno pronosticato … m’ hanno pronosticato una specie de ferita all’ano” Ora posso pure comprendere che alcuni colleghi più che diagnosi facciano pronostici … però così mi pare esagerato! Comunque capito che era un po’ più in basso il problema … chiedo “ragadi? fistole? ulcere? emorroidi? Insomma che problemi ha all’ano?” Temendo che me lo facesse anche vedere! L’ano intendo. Come quel pazzo che giurava allargano le sue chiappe di fronte alla mia faccia attonita che quei segni (inequivocabilmente dovuti ad un rapporto con qualcuno o qualcosa che era andato un po’ troppo oltre diciamo) se li era procurati casualmente mentre faceva ginnastica al parco su una panchina. E anche lì era partito parlandomi di un dolore alla schiena. Inutile dirgli che era meglio confessare che farsi l’antitetanica! Ma questa è un’altra storia. “No Dottorè … non è mica niente del genere” si affretta a precisare quasi schifato, come sapesse che stavo pensando alla panchina o meglio “al panchina” “m’ hanno pronosticato (vabbè allora o è recidivo o davvero è andato da un mago!) che è proprio una ferita e m’hanno pure dato degli escrementi lattici, ma facevano così schifo… ”  Beh dentro di me ero in lacrime dal ridere … anche se in effetti come delirio era lucido … gli escrementi per una ferita all’ano … nulla di più coerente!
1: carotide
2: doppler
3. rx o risonanza magnetica indistintamente
4: scintigrafia
5: trigliceridi
6: stent
7: by pass
8: tunnel carpale
9: ictus
10: ago aspirato


GRAZIE DI CUORE CARI LETTORI PER IL VOSTRO SOSTEGNO!!!!!!!!!!!!!!
VI ADORO!!!!!!!!!!!!!!!
E.L.C. 
< paziente storpiatore > < storpiatore >

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