LA DONNA FLAP FLAP (sottotitolo la Profumiera)

Altresì detta in romano “LA PROFUMIERA”. Termine che non posso tradurre letteralmente, se non in fascia protetta. In sintesi sta ad indicare prototipo femminile che fa credere ad ogni uomo di essere lì lì per entrare nelle sue grazie, (sono campionessa di parafrasi!!!), fermo poi rimanerne inevitabilmente fuori. Non sempre sempre però … anche se non si deve sapere in giro …  Perché la donna flap flap santa e senza macchia è !!! Lei mica provoca appositamente (nooooooo!!!!!!!!) … lei è ingenuamente all’oscuro di tutto … povera vittima inconsapevole del suo enorme fascino e della mente malata degli uomini che pensano sempre a quello e si fanno illusioni.
Eh si perché, dato che tira più un sappiamo che di un carro di buoi, e che spesso tra amici ci si vanta di imprese sessuali mai portate a compimento, tutti prima o poi nella donna flap flap ci vanno a sbattere e i più ci cadono letteralmente !!! In ginocchio, ai suoi piedi! Come bestioline stordite da livelli proibitivi di testosterone! Sfido io poveretti. Lei non fa altro che guardarli sognante costantemente, sgranando gli occhioni (che anche se piccoli a forza di tenerli spalancati diventano enormi … a metà tra il gatto con gli stivali di Shrek e lo sguardo del porca troia della Carfagna!), alternando uno sbattito di ciglia dopo l’altro, a frequenze così elevate che prima o poi le si staccheranno e con loro verranno giù anche tutti quei poveri muscoletti oculari obbligati ad un superlavoro quantomeno ridicolo. Almeno per me che sono donna e che in tutte ste moine non ci trovo nulla di sexy. Anzi. Di primo acchito ho pensato fosse affetta da qualche patologia … un tic nervoso per esempio, uno spasmo dell’orbicolare da stress o addirittura un inizio di epilessia. Ma poi mi c’è voluto un attimo, giusto il tempo di 2 flap flap, per capire che non era malata … era solo idiota (e anche tendenzialmente zoccola azzarderei!). Ogni tanto però lo sguardo lo abbassa, mentre inclina leggermente il capo di lato, a simulare timidezza o ritrosia. Ma quale senso del pudore … falsa Santa Maria Goretti delle mie brame! E’ solo un invito, neppure tanto velato a non soffermarsi sulle sue pupille perché c’è altro in lei degno di osservazione. Come se non le vedessero! A parte che ne riconoscerebbero un paio anche bendati e in mezzo alla nebbia più fitta … ma se poi, sempre inconsapevolmente, gliele sbatti in faccia per ore è difficile che non le notino. E che non ci si perdano dentro completamente, annientando di conseguenza qualsiasi tipo di attività cerebrale, se mai ne abbiano avuta alcuna. No, non è invidia la mia. E’ che preferisco essere guardata in faccia quando parlo, non sia mai corra pure il rischio di essere ascoltata!!! O addirittura capita! E poi mica lo so se il mio fisico reggerebbe a tutti quelli spifferi! Tessuti sottilissimi, palesemente trasparenti o più o meno velati, scollature sfacciatamente generose o fintamente improvvisate (ma dico io possibile che a quella camicetta, salti sempre quel bottone, sempre lì … guarda bella basta cucirlo bene o prenderne una della tua di taglia), estate o inverno, non fa differenza, anche in Lapponia agghindata così pur di non coprirsi. Si vede che lei sì che ha gli anticorpi con i contro coglioni! Oppure semplicemente non ha freddo … e te credo con tutto quel movimento che le fa fare! E tirale su e rimettile giù, e sbattile di qua e di là, e poi girati e piegati, e appoggiati lì e ancheggia così (non sia mai che il lato B passi inosservato … se si devono rincretinire facciamoglielo fare per bene). Una faticaccia continua. E tutto sincronizzato poi … un flap flap perenne di occhi, tette e culo … tipo scosse tetaniche. L’unica cosa che la nostra tarantolata tiene a bada è la voce … solitamente bassa ma un po’ stridula … che emette lentamente sfruttandola per frasi senza senso … ricche di diminuitivi e intervallate da qualche risolino idiota. Con le quali, anche se gli inebetiti senza via di scampo non se ne accorgono, ottiene sempre quello che vuole. E senza formulare nemmeno una domanda. Inevitabilmente un suo “non ce la faccio a prendere quella cosa lassù” accompagnato da svariati flap flap diventa un loro “te lo prendo io tranquilla” senza che lei abbia chiesto nulla, un ma c’è la fila per il caffè!” si conclude con lei che sta comodamente seduta al tavolino del bar a farsi gli affari suoi e loro in fila in 13mila a portarle altrettanti caffè. Ma state attenti cari amici sotto scacco ormonale ci si mette un attimo a passare da banali ammaliati a servi della gleba! Tentate, ve ne prego, almeno di concentrarvi quel poco che basta per capire, prima di concederglielo, quello che sta chiedendo (perché lo sta chiedendo … a modo suo certo … ma lo sta chiedendo e consapevole che voi rincoglioniti diciate di sì a qualsiasi cosa!). Non sapete quanti, anche i più insospettabili ho visto rovinati per qualche flap flap di troppo! Ascoltate una “vecchia” zia! Dove c’è troppo fumo o profumo solitamente c’è poco arrosto!!!

E.L.C.


< profumiera > < flap flap > < gatta morta >< ammaliatrice >

Commenti

  1. Premio nobel per la letteratura! Non potevi prenderci meglio!!! L'hai descritta alla grande, LEI, proprio LEI che con aria innocente e sognante (lei che non sa niente) distrugge cuori e famiglie!!!

    RispondiElimina
  2. E quando la soggetta in questione (ogni riferimento a cose o persone e fatti realmente accaduti è puramente casuale) riceve un invito dalla povera vittima del flap-flap di turno e tutta stizzita si chiede 'come si è mai permesso di credere che io voglia uscire con lui? se gli ho dato il mio numero di cellulare non significa che ci sto!'....

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

FIGA DI LEGNO

MO VEDIAMO

Donna ... 35 anni ... single