SBROCCO ESTIVO (ma l’Italia è un Paese bellissimo e meraviglioso!)



Che tristezza rientrare a casa dalle vacanze!  Stavo così bene! Addirittura riuscivo a dormire la notte, quasi  9 ore e quasi tutte di fila e … senza psicofarmaci! Vabbè in fondo c’è ancora domani di ferie. L’idea di prendermi un giorno in più prima di rientrare al lavoro è stata grandiosa. Vuoi mettere rientrare gradatamente senza grossi traumi … Un po’ come l’inserimento all’asilo che fanno ora. Sarà che io invece di invecchiare divento una pupetta!  Oddio ho la cassetta delle lettera che scoppia … pubblicità, pubblicità, pubblicità … e questa? La solita bolletta … che rogna … Ah però ora la posso pagare on line … ho aperto il nuovo conto apposta! Anzi no, non c’era la macchinetta per gestire le transazioni  … le avevano finite e mi avrebbero chiamato loro … un mese fa. Me ne ero persino dimenticata. Bah poi li chiamo e vediamo se lo posso usare finalmente il mio conto on line … “così comodo che basta un click”. Si come no! Poso i bagagli stravolta e butto la bolletta sul tavolo. Forse è meglio che la guardi però … magari è scaduta mentre non c’ero. No. Menomale scade tra una settimana! Vado sabato a pagarla, a pranzo, che le vecchiette del quartiere sono a casa a fare il sugo, e i vecchietti alla bocciofila così non trovo fila. Cosa? 400 comodi euro … di che poi, che lì non ci risiede nessuno? Ho pure sbarrato la crocetta “dichiaro di non risiedere nell’immobile”, non sanno nemmeno leggere! E poi queste 3 persone che fanno parte del mio nucleo familiare chi sono? Capisco di avere una personalità “poliedrica” … diciamo, ma così mi sembra eccessivo! Bando alle ciance, telefono in mano … e sigarette. Quando scatta l’ora dei reclami ai vari servizi clienti non so perché ma mi sale un nervoso! Non vedo altra scelta però. L’Italia, Paese bellissimo e meraviglioso (nota del redattore a tutela del redattore!) si è talmente informatizzata che on line non risolvi mai un bel niente. Ma solo per ora … vedrete tra un paio d’anni quando i vari decreti  in materia redatti, rivisti, abrogati, stracciati daranno i loro frutti! Noi potremmo risparmiare un sacco di tempo da dedicare alla nostra vita, sbrigando tutto on line, solo on line, niente più carta, niente più uffici, niente più fileeeeeeee!!!!!!!!!!!! Per noi giovani almeno … Per gli over 50 che sono la maggior parte della popolazione italiana  le file ci saranno eccome … davanti ai caf!!!Gli unici ad aver giovato di questo finto modernismo telematico. Vabbè un bel respiro … compongo il numero … perfetto solo 3 minuti di attesa … una regina insomma! Dai che ora risolvo questo problema e  … domani è un altro giorno! “Buongiorno scusi, mi è arrivata una bolletta sbaglia …” Nemmeno concludo la frase “Deve andare all’ufficio centrale” “Ah … voi non lo potete fare” “No” “e On line?” “No” “Allora scusi ma a parte rispondere al telefono dopo avermi fatto aspettare 5 minuti buoni (i 3 sono registrati di default) voi che potete fare?” “Signora Le ho dato l’informazione che cercava arrivederci” Fantastico, bello sforzo, lo sapevo già dov’è l’ufficio. Ma poi se non possono fare nulla perchè fanno finta che sia un servizio clienti! Un po’di sincerità … vicino chiama il numero …. aggiungessero … “ se proprio non sapete che fare e volete passare il tempo” o “non risolverete un cavolo ma troverete una voce amica (?)”  oppure ancora “fate due chiacchiere con questi poveracci che non sapevamo dove assumere!”. Vabbè visto che domani mi tocca fare questo giro di piacere, fammi sentire almeno se è arrivata la dannata macchinetta del conto on line. “Pronto … salve io … bla bla bla …  bla bla bla… bla bla bla …. è arrivata? Perfetto? Quando me la consegnate? … Ah devo venire io a prenderla (figurati!)? Ah quando mi pare però (e grazie! Il disservizio è tuo, a scapito mio, che oltretutto mi devo scomodare … ci mancherebbe solo che passi quando decidi tu! Non è che tante volte hai bisogno pure di una pulitina al pavimento o ti accontenti così?). Uff … altro che rientro graduale … sarà un tour de force … mattinata in giro per Roma per uffici pubblici (il pomeriggio pare che siano chiusi … troppo stress!).E devo passare anche a pagare quel macchinario … entro l’una anche questo, perché dopo non lavorano domani … hanno assemblea! Tutti, nessun dipendente escluso! Nemmeno fossimo al liceo per svangare l’ora di fisica! Ok, disfo i bagagli, carico e stendo 3 – 4 lavatrici (porto sempre il minimo indispensabile in vacanza), mi doccio e rendo presentabile per la vita di città (liscio i capelli, metto lo smalto e varie ed eventuali), cerco qualcosa in fondo al frigo da mettere nello stomaco e vado a nanna. Che domani mi attende una giornatona!!!Mentre fatico a prender sonno elaboro un piano così preciso al cui cospetto anche Furio impallidirebbe!  E infatti sveglia all’alba, ho solo 4 ore 4 per fare tutto. A questo punto chi non vive nella Capitale smette di comprendere (ammesso che lo abbia potuto fare finora … chiedo scusa … sono caotica non posso farci nulla) o comincia a credere fermamente che io sia una maniaca del controllo in preda a stati d’ansia incontrollabili (il che non è molto distante dalla realtà … ma in questo caso ne ho ben donde!). Prima passo a prendere l’aggeggio per il conto on line … è di strada … parcheggio alla come viene tanto mi ci vuole un attimo … entro lo prendo ed esco! Appunto! “No signora non glielo posso consegnare io … lo deve fare allo sportello” Non mi va di litigare … o meglio non ne ho il tempo … prendo il numeretto tanto siamo in pochi. Si pochi, ma tutti in coda allo stesso sportello, mentre gli addetti gli altri servizi si fanno riccamente i cavoli propri a viso aperto! Non è che si nascondano dietro i pc, vadano al bar o che so io, guardano la collega con noi 10 in fila davanti a lei e fanno gli gnorri. Al chè studiati bene i soggetti prima di me, scannerizzato velocemente tipo e numero di pratiche che hanno da sbrigare, analizzate le capacità dell’addetta a nostra disposizione … reclamo al primo che mi capita a tiro! “Scusi io devo prendere solo la macchinetta … è inutile che faccia la fila … me la può dare?” “Non posso … è procedura di sportello” Scusi ma lei non sta allo sportello?” “Si ma ad una altro ” “Ma non ha nessuno e poi sta lì dietro di lei … la vedo da qui …” “Non posso … la procedura vuole che … “ Questi sono ancora gli unici in Italia che si incaponiscono con ste procedure … ottusamente poi. Che ti ci vuole … non stai facendo un cavolo … ti giri … la prendi … me la consegni e me ne vado! E nel contempo hai pure smaltito la fila! “Abbia pazienza  … ho aperto il conto un mese fa e non l’avevate a disposizione … mi dovevate richiamare settimana dopo e niente … passa un mese … finalmente è lì … e ora mi fate pure sorbire la fila!Il disservizio è vostro e le conseguenze me le devo accollare io … e vi porto pure i soldi … ma state scherzando” “Guardi è inutile che si arrabbia … io non ci posso fare niente “ “Posso parlare con il Direttore allora?” “Che gli deve dire” Secondo te idiota? Volevo sapere se gli andava un caffè che glielo portavo … e magari anche una brioche … anzi se ne vuoi una anche tu  … “Lei mi chiami il Direttore” Si alza sbuffando va di là … gli biascica due cose e torna. “Ha detto il Direttore che deve fare la fila perchè è procedura di sportello!” No vabbè non ci credo … ma li prendono già così o gli fanno dei corsi? Esco va’ che ho perso troppo tempo e faccio tardi! Torno dopo … magari trovo quello che mi ha aperto il conto e chiedo a lui. In Italia (Paese sempre bellissimo e meraviglioso) funziona così pare! Mi sbologno mezz’oretta di traffico (è andata alla grande direi), mezz’oretta di parcheggio e prendo il numero (pure qui!) et voilà … 195 … stanno al 97, sono le 10, ho 8 sportelli a disposizione per quello che serve a me, dovrei farcela! (in tutto per soli 4 milioni circa di abitanti sono 16 gli sportelli, 8 per servizio, aperti 9-13 dal lunedì al venerdì, anche 15-17 il martedì e il giovedi; le bollette invece le sbagliano tutti i giorni della settimana a giudicare dalla gente che le ha in mano come me e  blatera! Mi sembra così ad occhio e croce che ci sia una disproporzione tra la domanda e l’offerta!). Un’ora un quarto, 2 cappuccini e 2 sigarette dopo,  finalmente è il mio turno. Spiego tutto, più volte ovvio. Sarò io che mi esprimo male bah! Eppure non mi sembra difficile, anche perché ce ne sono stati 194 prima di me con lo stesso problema e in sola mezza “giornata” lavorativa!  Risultato è che rimettere a posto l’errore dall’inizio (ossia per annullare la bolletta e pagare il giusto) è una roba lunga, la pratica passa ad un altro ufficio, la devono lavorare, rischio che mi arriva una batosta tutta insieme tra due anni (eh si ci vuole tempo per ricalcolare tutto che vi credete!). Meglio soprassedere, rettificare la situazione da adesso, pagare (e te pareva!) e poi una volta accertato l’errore mi rimborseranno! Non prima di 6 mesi! Beato chi c’ha un occhio avrebbe detto mia nonna, salutame a soreta qualcun altro! Al solito, l’errore è vostro, io devo rimediare. Trovare il tempo, muovere il culo, venire da voi, farmi la fila, provarvi, con bollette, contratti e carte alla mano, che ho ragione e sperare di risolvere qualcosa! Ma possibile che se sbaglio io pago io e se sbagli tu pago comunque sempre io!!! Che io attendo il turno di 100 persone e “Buongiorno Dottore dia pure a me” arriva molla la pratica all’usciere o vigilantes che sia, se ne va, ritorna e gliela ridanno “ora è tutto a posto”!!! Con uno stano dolore precordiale e sgomento per come facciamo noi coglioni (e questo passatemelo perché non trovo davvero altro termine) a sopportare tutto ciò convinti che l’unico atto di ribellione possibile sia votare Grillo  mi rimetto in macchina. Passo a saldare lo strumento che ho comprato per lavoro, consapevole che quei 1600 euro non ce li rifarò mai, perché solo da noi si mercanteggia su tutto, nemmeno fossimo un popolo di vu cumprà (“Allora se mi fattura l’importo totale il pagamento avviene dopo 60 giorni dall’emissione della parcella, se mi toglie il 10% le faccio il bonifico subito!” P.s. per inciso subito non è stato … e non è stato nemmeno domani … tra 60 giorni … forse!). Vabbè … mi rimangono pochi minuti per tentare di farmi dare quella stramaledetta macchinetta. Torno, riprendo il numeretto, il terzo della giornata, rifaccio una fila … “A me risulta che l’ha già ritirato settimana scorsa”.  Non so se improvvisare il remake di “un ordinario giorno di follia” o tentare di soffocarmi trattenendo il respiro il più possibile. “Senta cara, se vuole le racconto la storia daccapo tanto ormai la sanno pure i sassi… “e imbufalita ricomincio …  “bla bla bla …  bla bla bla … ho parlato con due impiagati diversi, colleghi suoi, non miei, che avevano la mia pratica sotto mano, e mi hanno detto entrambi che era tutto a posto.  Invece che ricevere il pacchetto a casa, magari corredato da un biglietto di scuse, visto che è un mese che pago un servizio che non ho avuto modo di utilizzare, mi è toccato pure passare da voi, due volte,  fare la fila e lei non mi vuole dare quel dannato aggeggio???” Devo averle fatto paura o è talmente consapevole del caos che dilaga che alla fine l’ho spuntata. Torno a casa così stravolta dai giri, dal caldo, dalla maleducazione, dall’idiozia di certa gente, dalla cultura del disservizio che ormai le vacanze sembrano lontane. Ma ancora lucida quel tanto per accorgermi che la famosa bolletta che ero andata inutilmente a contestare la signorina l’ha guardata talmente bene che se l’è tenuta! E ora? Non è tanto come la pago ma il pensiero che trovandosela tra le mani me la rispedisca pretendendo che la paghi due volte! Seh direte voi … una volta saldato gli risulterà tutto nel data base! Si vede che siete ingenui …  o anglosassoni! Già successo, stessa storia, per la stessa abitazione, per lo stesso nucleo familiare, per la stessa utenza ma intestata a due persone diverse, di cui una deceduta da tempo,  emessa però da un altro ente statale (o a compartecipazione statale … le finte privatizzazioni per intenderci!). E non bastò mandargli la ricevuta dettagliata di quanto pagato … ci vollero giri e giri per mettere tutto a posto. Va bene … niente panico, richiamo il numero verde. “Buongiorno, mi scusi, sono appena stata al vostro ufficio centrale … “  “E allora perché chiama me?” Oh beata pazienza estinta dopo il mio primo vagito! Sono una maniaca … mi piace dare fastidio a quelli dei call center e oggi tu sei il prescelto …  Se non mi arrestassero mi  piacerebbe rispondergli così solo per vedere come ci rimane l’idiota. Ma opto per un secco e deciso “Guardi se mi fa finire almeno la frase glielo spiego volentieri …” Continuo e lui mi rassicura che una volta pagata anche se non con il bollettino originale non riceverò nessuna noia. Meglio però che non la faccia on line ma direttamente alla banca tal dei tali così il pagamento risulta subito e posso stare tranquilla. ”Sa non si sa mai” Guardo su internet dove si trova la sede più vicina e gli orari pomeridiani e … bingo! Se mi sbrigo posso farcela per il rotto della cuffia (il pomeriggio per alcune banche dura dalle 14 alle 15 o giù di lì). Salto il pranzo e mi rimetto subito  al volante, altro giro altra corsa. Pensando in fondo che questo inserimento graduale non mi piace affatto, la prossima volta che torno dalle ferie vado dritta al lavoro!!!Oppure … non torno affatto!


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