L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO … GRATIS

ATTENZIONE: da leggere dopo aver preso un antiacido e/o antispastico.

Gratis esiste solo in Italia. Già da tempi non sospetti, pre crisi, siamo abituati a lavorare gratis o quasi.
Generazioni di giovani portaborse, praticanti e tirocinanti convinti a sgobbare gratis con la promessa o solo la speranza (miraggio forse si addice meglio alla situazione) che cotanto sacrificio culminerà in un posto di lavoro.
I più scaltri poi riescono a persuaderci che lavorare al posto loro non venendo pagati (loro però i soldi frutto del nostro sudore li prendono eccome) non è una forma di sfruttamento ma al contrario un arricchimento professionale. Non siamo noi che aiutiamo loro, ma loro che privandosi delle loro incombenze (ma mai dei loro guadagni) e facendole sbrigare a noi ci fanno un favore. E’ tutta gavetta dicono loro … sfruttamento dico io.
Ma ammesso che ciò possa davvero servirci, non ci rendiamo conto che il premio al nostro sfacchinare non è uno stipendio per quello che stiamo facendo ma solo la possibilità di averne semmai uno per quello che faremo in futuro. Alcuni poi la possibilità di un lavoro futuro se la sono pure dovuta pagare e letteralmente intendo. Anni di master su master costosi, ma inutili o quasi a farti trovare un occupazione. Col risultato che studiamo, apprendistiamo,  impratichiamo, tirociniamo … fino a 30 anni e passa senza guadagnare. A questo però ci eravamo quasi abituati. Noi poveri mortali senza spinte, spintarelle o spintoni l’accesso al lavoro ce lo dobbiamo faticare, strano poi che succeda in Italia che secondo la nostra costituzione è una Repubblica fondata sul lavoro. La novità, spalleggiata dalla crisi che le offre un valido alibi, ma comunque nata in tempi in cui di crisi nessuno parlava (come se l’effetto si fosse presentato prima della causa altra stranezza) è il lavorare gratis anche quando un lavoro ce lo siamo guadagnati già.
Penso a quelli di cui nessuno parla. I dipendenti che hanno già fatto la loro gavetta/sfruttamento, che però non ricevono lo stipendio da mesi e che continuano a fare il loro lavoro, salvo qualche sporadico sacrosanto sciopero e i professionisti a partita iva. O meglio quella parte che per avere la speranza di essere pagata (a 60 o 90 giorni) deve emettere fattura in anticipo. Beh per questi (di cui io faccio parte) i 60/90 giorni sono ormai diventati 6/9 mesi. E sono loro che devono umiliarsi periodicamente a chiedere spiegazioni sul perché non arriva mai quel benedetto bonifico o assegno, ad aspettare le risposte mai date o a bersi (meglio far finta) le innumerevoli scuse “sai sono tempi difficili” “stiamo avendo dei problemi ma ti pagheremo” o “scusa mi era passato di mente ... sai con tutte queste cose da fare” , salvo poi mordendosi le labbra per soffocare i vari improperi e sollecitare di nuovo, e di nuovo e di nuovo. I più fortunati poi lo ricevono l’assegno … ma è scoperto! Si certo la legge è dalla nostra parte, ma concedersi il lusso di un avvocato è un’altra spesa che il non pagato di turno deve sostenere … dopo il danno pure la beffa! Già i soldi non arrivano … dobbiamo anche chiedere un finanziamento per pagare l’avvocato? E poi per cosa perché abbiamo fatto il nostro lavoro e qualcun altro il suo (pagarci) invece non lo fa? Oltretutto il “pagherò” esiste solo per noi, non è democraticamente esteso a tutti. Non è che noi possiamo saltare la rata del mutuo e dire alla banca pagherò, la casa ce la tolgono, non possiamo non pagare le bollette confidando nel buon cuore dell’Eni, Acea, Enel ecc. che commossi dalla nostra situazione continueranno ad erogare i loro servizi gratis (noi gratis però lavoriamo eccome!), non possiamo chiedere al benzinaio di farci il pieno a babbo morto, ne tanto più avere fame oggi e mangiare domani!!!
E’ chiaro che noi siamo già in ballo, possiamo farci sentire, scioperare, protestare, denunciare ma dovendo pur vivere non possiamo mandarli tutti a quel Paese e perdere il lavoro, soprattutto in un periodo come questo (e loro lo sanno bene !!!) .Però una cosa possiamo farla … rompere le scatole fino all’inverosimile, diventare fastidiosi come la mosca tse tse o logoranti come la goccia cinese, chiedere, chiedere, chiedere e per chi ha un parente avvocato far scrivere, scrivere, scrivere. Dobbiamo prenderli sullo sfinimento. Ma il più dovete farlo voi che vi affacciate adesso in questo scenario … rifiutate ogni forma di sfruttamento e ricordatevi che c’è un limite sottile tra essere accondiscendenti e volenterosi di imparare e il farsi mettere i piedi in testa!!!


E.L.C.

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